Taiji – 太極

Il Taijiquan, noto anche come Tai Chi Chuan, è un’antica arte marziale cinese, nato come sistema di combattimento e autodifesa, prevede l’utilizzo di  tecniche di pugni, calci, colpi con le spalle e gomiti. Letteralmente significa “suprema arte di combattimento”:  “Tai” significa immenso, supremo –  “Ji” indica la trave di colmo di una casa e comunica l’armonia delle forze opposte che si appoggiano su questa trave (Yin-Yang) – “Quan” significa pungo o pugilato.  Il Taijiquan è noto in occidente soprattutto come ginnastica ed è considerato una meditazione in movimento, dove una mente calma, quieta e priva di pensieri guidata da una corretta respirazione, dona al praticante una sensazione di rilassamento mentale eliminando lo stress. Il Taijiquan si basa su movimenti del corpo lenti e armoniosi, favorendo l’elasticità delle articolazione, l’ eliminazione di blocchi cronici rendendo più scorrevole e libero il flusso energetico. Per ottenere questi benefici tuttavia, è fondamentale applicare bene i principi del taiji ed avere: fiducia, determinazione e perseveranza.

      • Storia

        Il luogo d’origine del Taijiquan è il villaggio di Chenjiagou, nella contea di Wen della provincia cinese del Henan. La storia dello stile Chen inizia con Chen Bu, patriarca storico della famiglia Chen. Egli era un uomo integro ed onesto, esperto di arti marziali, che utilizzò per proteggere ed aiutare molte persone. Sebbene l’origine del Taijiquan, viene da molti attribuita al leggendario Zhang Sanfeng, che si dice abbia creato il Taijiquan dopo aver visto la  lotta tra un serpente e una gru, la realtà storica è ben diversa. Tang Hao, un maestro di arti marziali, dopo svariate ricerche, giunse alla conclusione che le origini di quest’arte si debba attribuire a Chen Wangting, un guerriero professionista vissuto a cavallo tra la caduta della dinastia Ming e l’avvento di quella Ching, nel villaggio di Chenjiagou. Sembra che egli fosse molto famoso per la sua abilità marziale. Ritiratosi al villaggiowangting natale dopo la caduta dei Ming, Chen Wangting si dedicò a perfezionare il suo sistema di combattimento e ad insegnarlo ai giovani della famiglia, così che potesse essere tramandato nelle generazioni a venire come un tesoro da custodire all’interno del clan.

        Chen Wangting creò un arte marziale la cui caratteristica era quella di armonizzare lo Yin e lo Yang e trovare equilibrio tra morbidezza e resistenza. Incorporò nella propria Arte elementi di Daoyin e Tuna (condurre l’energia e tecniche respiratorie), e creò per la pratica e l’allenamento al combattimento il Tui Shou (spinta delle mani). Le sequenze marziali create da Chen Wangting comprendevano inizialmente diverse forme tra Taijiquan e Pao chui (pugni come colpi di cannone), e una forma di “lunga boxe”, Chang quan, di centotto posizioni.

         

        ccxVerso la fine del ‘700 Chen Changxing (1771-1853 – XIV generazione della famiglia Chen), basandosi sui principi della forma antica, unificò le sequenze dei movimenti in due sole forme: una prima forma, chiamata “Yi Lu“, che pone l’enfasi sul rilassamento e la morbidezza, e sullo sviluppo del chan ssu jin nei movimenti di avvolgimento e torsione degli arti e del corop. La seconda forma “Er Lu” conosciuta oggi come “Pao chui“( Pugno cannone) tende a sviluppare forza esplosiva (FaJin), agilità e velocità. Chen Changxing è anche noto per essere stato il primo a trasmettere l’arte di famiglia ad una persona esterna al clan: Yang Luchan. Nel corso della XIV generazione Chen Youben creò una nuova forma basata sulle sequenze originarie ma libera dei movimenti più difficili. Per distinguere le due forme, quella di Chen Changxing venne chiamata Vecchia Intelaiatura (Laojia), e quella di Chen Youben Nuova Intelaiatura (Xinjia) ribattezzata in seguito Piccola Intelaiatura (Xiao jia).

         

        fake  Un altro illustre discedente della famiglia Chen fu Chen Fake (1887-1957 – XVII generazione), che diffuse questo stile a Pechino, dove ottenne una certa fama e venne definito “il più onorevole e rispettato nel mondo del combattimento”. Molto noti sono anche alcuni dei suoi allievi, come Gu Liuxin, Lei Muni, Hong Yunsheng o Feng Zhiqiang.

        Altri importanti discendenti della famiglia Chen furono il figlio Chen Zhaokui ed il nipote di Chen Fake Chen Zhaopei, ai quali va il grade merito di aver preservato la tradizionale trasmissione del Taijiquan a Chenjiagou durante gli anni bui della rivoluzione culturale.

        Chen Zhaopei viene ricordato per aver allevato maestri come Chen Xiaowang, Wang Xian, Chen Zhenglei e Zhu Tiancai. I quattro sono conosciuti come “Si Da Jinggang“, i “quattro guardiani o guerrieri del Buddha”, del taijiquan Chen.

      • Caratteristiche

        Lo stile Chen tradizionale ha sicuramente mantenuto uno spirito marziale più evidente di quello che si può trovare negli stili da esso derivati.

        Le caratteristiche peculiari dello stile Chen sono essenzialmente due: l’utilizzo di un tipo di energia a spirale (Chan ssu jin), e quello di un tipo di energia esplosiva (Fa jin).

        – CHAN SSU JIN = Forza avvolta come un filo di seta

        CHAN = attorcigliarsi o avvolgersi
        SSU = filo di seta
        JIN = forza raggiunta grazie ad uno specifico allenamento
        Una delle caratteristiche principali del taijiquan stile Chen è la sua enfasi sui movimenti a spirali. I maestri della famiglia Chen usano l’espressione “forza avvolta come un filo di seta”, per il suo somigliare appunto, ad un filo di seta che si dipana dal bozzolo disegnando spirali che si muovono nello spazio. Si tratta di un modo particolare di utilizzare la propria forza, con movimenti a spirale eseguiti in senso orario o antiorario.
        E’ importante che quest’energia riempia l’intero corpo in maniera uniforme e continua, senza rigidità o imperfezioni. Lo sviluppo dell’energia del Bozzolo di Seta , perciò è uno dei metodi fondamentali di allenamento, ed è necessario se si vogliono realizzare i massimi benefici di salute e marziali. Padroneggiare questo tipo di abilità è molto difficile e richiede un lavoro serio, paziente e accurato, e ciò richiede che la mente sia completamente concentrata sul movimento. Si dice:

        Lo yi (la mente o intenzione) conduce il qi, il qi muove il li (corpo)

        L’energia interna si origina dal Dantien, che ha il ruolo di coordinare e dirigire i movimenti. Tutta l’energia che viene trasmessa alle estremità, alla fine, ritorna ed è accumulata nel Dantien. Nella parte superiore del corpo, la forza interiore “avvolta in senso inverso” (Ni Chansijin) parte dal Dantian, sale fino alle spalle, ruota intorno al braccio passando per il gomito, e si trasferisce alle dita delle mani.
        Viceversa, la forza interiore “avvolta in senso normale” (Shun Chansijin) inizia dalle dita, e svolgendosi a spirale passa per i gomiti, le spalle, e finisce al Dantian.

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        Posizione della mano durante il chang ssu gong

        – FAJIN = forza esplosivaIl fa jing è una tecnica per emettere la forza interna (劲, jin) in modo esplosivo, ed avviene durante la fase di espirazione. Per ottenere una rapida emissione di questa forza, è molto importante la coordinazione del respiro con il movimento, che deve essere estremamente rilassato.

        Si dice: “L’emissione della forza avviene senza averne coscienza. Nel momento dell’emissione, meno si ha l’impressione di produrre energia, più l’avversario la riceverà con forza. Viceversa, se l’energia sembra uscire con violenza, colui che subisce l’attacco non la riceve con l’intensità voluta. Il motivo risiede nel fatto che, se colui che emette ha la sensazione di avere forza, tale forza non è uscita completamente“.

        La sequenza della Laojia Erlu (nota anche come Pao Chui), è caratterizzata da movimenti rapidi, e contiene al suo interno salti, balzi e movimenti esplosivi in cui il jin viene emesso velocemente. Attraverso la pratica di questa forma si acquisirà vigore, resistenza e veloità comprendendo meglio i fajin.

      • Filosofia

        Il taijiquan si basa su principi filosofici di derivazione daoista e confuciana.

        Concetti principali del daoismo sono quelli di “Dao” e di “Wu Wei” :

        -Dao è inteso come la “Via”, ossia il principio e la fonte di tutto ciò che esiste
        -Wu wei  (Wu = senza, Wei = azione) non significa esattamente non fare nulla, ma è piuttosto riferito alla consapevolezza di quando agire e di quando non agire.

        Il Dao è rappresentato dai due principi opposti e complementari YIN e YANG.

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        Il concetto di YIN e YANG ci insegna che gli opposti esistono l’uno in relazione all’altro, si fondono e si integrano alla perfezione, e mai uno dei due prevale definitivamente sull’altro. Alcuni esempi della teoria YIN/YANG applicati al Taijiquan sono:

        – sopra e sotto si seguono a vicenda
        – distinguere chiaramente vuoto e pieno
        – vigore e morbidezza si integrano a vicenda

        Il secondo concetto di Wu Wei cioè della “non azione” lo si può adattare  alla pratica del tui shou, dove viene ricercata l’immobilità nel movimento e il movimento nell’immobilità. Lo stesso Laozi nel “Dao De Jing” dice che “tra due combattenti vince colui che cede“; così, attraverso la cedevolezza e il corretto utilizzo della forza, il Taijiquan ci aiuta ad avere la meglio su avversari apparentemente più forti. Wu wei è quindi anche assecondare il movimento e adattarvisi senza ostacolarlo.

        Mentre il daoismo si basa sulle ralazione tra uomo e natura, il confucianesimo si basa sulle relazioni e sui rapporti tra esseri umani.  L’eredità del confucianesimo nelle arti marziali è rappresentata sopratutto dal Wude (virtù e morale marziale), il codice etico, ovvero l’insieme di regole cui dovrebbe sottostare il praticante.

        Il taijiquan attinge anche dalla sapienza della medicina tradizionale cinese, utilizzando i concetti di “energia vitale” (气, qi) e di Meridiani.

      • Metodi di apprendimento

        Gli strumenti per apprendere il taijiquan stile Chen sono essenzialmente tre: gli esercizi di base, le forme (套路, taolu) e la spinta con le mani (推手, tuishou).
        Le prime sono sequenze prestabilite di movimenti, con le quali il corpo si abitua a muoversi secondo i canoni di quest’arte marziale, oltre che a rafforzarsi.

        Le forme racchiudono i principi generali in una sequenza ordinata di azioni circolari. La loro pratica è di vitale importanza per sviluppare un corpo reattivo, elastico, cedevole ma forte e che manifesti le energie tipiche del taijiquan. La prima forma Laojia Yilu serve a coltivare l’energia, il suo proposito è quello di far circolare il Qi e pone la sua enfasi sulla lentezza e sul rilassamento. La seconda forma Laojia Erlu pone maggiormente l’enfasi sull’emissione della forza. A Chenjiagou si dice che il praticante non sia completo finchè non conosce entrambe le sequenze.

        Il tui shou letteralmente spinta con le mani,è un metodo di allenamento che consente di sviluppare qualità come la fermezza unita alla cedevolezza. Il suo scopo principale è di ricercare fermezza e stabilità interiore, e la capacità di “sentire” e “comprendere” l’energia dell’avversario e di utilizzarla in modo da squilibrare e battere quest’ultimo con il minimo sforzo. Durante la pratica del tui shou i due partenrs, con le mani a contatto, si “spingono” applicando i 4 principi base: espandere, deviare, premere, spingere.

        Come in molte arti marziali cinesi, anche nel taijiquan esistono anche forme con armi. Le armi tradizionali che vengono principalmente utilizzate sono la sciabola, la spada, l’alabarda o guandao, la lancia.

      • Stili derivati

        –  Stile Yang:

        Chen Changxing  accettò come studente Yang Fukui (1799 – 1871), il cui nome pubblico era Yang Luchan. Originario di Yongnian (provincia dello Hebei), studiò per circa venti anni a Chenjiagou.

        Tornato al suo paese, il suo stile di combattimento suscitò la meraviglia delle persone, e la sua fama lo portò fino alla capitale per insegnare l’arte del taijiquan. Dato che la maggior parte dei sui allievi erano di origini nobili, quindi poco avezzi all’attività fisica, decise di semplificare i movimenti di chanssujin rendendo così le posture più morbide e semplici con spostamenti solo longitudinali. Dopo la sua morte il terzo dei suoi figli, ed in seguito il nipote, apportarono delle modifiche alla struttura originaria, creando così il taijiquan stile Yang ancora praticato ai giorni nostri

        – Stile Wu

        Il fondatore di questo stile, fu Quan You allievo di Yang Luchan. Quan You modificò il suo cognome in Wu dopo la caduta della dinastia Qing. Suo figlio, Wu Jianquan, fece molto per divulgare questo stile di taijiquan. Lo stile Wu è caratterizzato da movimenti piccoli e compatti, la forma viene eseguita con un ritmo lento ed uniforme, ed è priva di salti.

        – Stile Wu (Hao)

        Il fondatore dello stile Wu (Hao) è Wu Yuxiang,  conterraneo di Yang Luchan, con il quale praticò la sequenza della grande struttura. Desideroso di apprendere il taijiquan approfonditamente, si recò a Chenjiagou dove studiò con il maestro Chen Qingping. Wu inserì nella sua pratica sia i fondamentali della Grande Struttura dello stile Yang, che quelli della Piccola Struttura dello stile Chen. Le caratteristiche della sua form sono movimenti piccoli leggeri e scattanti, un lavoro di piedi rapido e veloce.

        – Stile Sun

        Sun Lutang, originario della contea di Wanxian, studiò inizialmente lo Xingyiquan praticando contemporaneamente anche il Baguazhang. Egli apprese l’arte di Taijiquan da Hao Weizhen (discendente di Wu Yuxiang) e ne sintetizzò i principi con i fondamentali del Pugilato degli Otto trigrammi e del Pugilato della Forma e della Mente, dando così vita ad una forma caratterizzata da una postura alta, passo attivo e movimenti oscillanti di apertuta e chiusura.