- Storia del Tempio di Shaolin
- La Leggenda di Bodhidarma
- Testimonianze dal passato
- La Fine di Shaolin
- Il Tempio del Fukien
- Le Società Segrete
- Kung-Fu e Wu-Shu
- Lo Shaolin del Nord e del Sud
- Le caratteristiche dello stile
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STORIA DEL TEMPIO DI SHAOLIN
Secondo un proverbio cinese tutte le arti marziali esistenti sono nate a Shaolin.
Certo, la realtà è un po’ diversa ma questo detto ci fa capire l’importanza del tempio per quanto riguarda le arti marziali. La storia e la leggenda concordano nel fare del celebre Monastero il centro dello sviluppo del Kung Fu cinese. Il Tempio di Shaolin è situato nella provincia dello Henan, a circa km 600 a Sud di Pechino, al centro di quello che una volta si chiamava l’Impero del Mezzo. La città di Luoyang, situata a circa km 60 da Shaolin, sarà d’altronde la capitale dell’Impero dalla dinastia degli Han dell’Est (inizio dell’era Cristiana) fino a quella dei Tang (618 – 907), vale a dire per circa un millennio. Questo luogo è uno dei più sacri di tutta la Cina. Quattro catene montuose si estendono ai quattro punti cardinali, al centro si trova Song Shan (la montagna del centro) per i cinesi il centro del mondo, è qui, ai piedi del versante ovest, che l’imperatore Hsiao Wen fece costruire nell’anno 495 il Tempio Shaolin, in onore di un monaco indiano Ba Tuo (Fo Tuo in cinese). Prima esisteva già in questo luogo un eremo costruito all’incirca un secolo a.c. Il nuovo Tempio si chiama Shaolin Shi (Monastero della piccola foresta) al quale l’imperatore conferisce il titolo di Shi Yi Tien (primo Monastero sotto il cielo). -
LEGGENDA DI BODHIDARMA
Secondo la leggenda, nel 6° secolo, un monaco indiano, Bodhidarma (PO TI TA MO o TAMO in cinese) originario di Kancipuran, nella regione cinese di Madras, si reca alla corte imperiale cinese, a Nanchino per guadagnarsi dei meriti. Terzo figlio del re Suganda di Madras, Bodhidarma era il 28° patriarca Buddhista. Il suo colloquio con l’imperatore Wu fu uno smacco totale. Bodhidarma Attraversò allora il fiume giallo, secondo la leggenda su di un fuscello, e si rifugiò nel monastero di Shaolin. In quel luogo, mortificato per il suo fallimento, restò per nove anni in meditazione in una grotta di fronte ad un muro. Un giorno, infuriato per essersi addormentato, si tagliò le palpebre e le gettò a terra da dove, si dice, nacque la pianta del Tè. Dopo nove anni di meditazione ebbe l’illuminazione e decise di insegnare una nuova dottrina, il Chan (Zen in giapponese).
Trovando i monaci in una condizione fisica deplorevole, che impediva loro di praticare correttamente la meditazione, insegnò loro una serie di 18 movimenti destinati a fortificare il corpo e lo spirito. – She Pa Lohan Sho, le 18 mani dei discepoli di Buddha. Questi 18 esercizi sono repertoriati in un opera attribuita a Bodhidarma, il I Chin Ching (trattato dei tendini e dei muscoli). Secondo la leggenda costituiscono la base di quello che diventerà il Kung-Fu di Shaolin. Deluso di vedere che i monaci preferivano l’aspetto marziale del suo insegnamento decise di lasciare il monastero. Nel 557, si pensa sia morto ma nella sua tomba non si troverà altro che un sandalo e un vestito. Testimoni lo vedranno in cammino verso l’India cavalcando una tigre con ai piedi un solo sandalo. -
TESTIMONIANZE DEL PASSATO
Possediamo una sola testimonianza reale su Bodhidarma dovuta a Yong Hsuan Chih, abitante di Luong Yang, nell’Henan, che nel suo racconto (Annali dei Monasteri di Loyang) del 547, descrive Bodhidarma Come un persiano dagli occhi blu, dell’età di 150 anni. Poi nient’altro per cinque secoli . Husuan Tsang (Triptaka) celebre pellegrino del 7°secolo che soggiornò a Shaolin e a Kanchipuran, non menzionava Bodhidarma nei suoi scritti. Ritroviamo la leggenda di Bodhidarma nell’anno 1400 in un’opera di Tao Yuan. Quanto all’opera I Chin Ching (Trattato dei tendini e dei muscoli) niente prova che sia stato scritto da Bodhidarma, oltretutto questo libro apparve solo nel 1815. Le tecniche descritte in quest’opera hanno sopratutto dei rapporti con la salute piuttosto che con il combattimento. Infatti le tecniche di combattimento a mani nude esistevano in Cina molto prima dell’arrivo di Bodhidarma.
Già nel 260 due esperti, Kun Sun Wei e Heng Ngai Chan, sono incaricati di difendere il tesoro del Mont Song. In seguito nel 510, due discepoli di Batuo creano il pugno di Shaolin, Hui Gang il metodo morbido o forza fluida e Zeng Gov il metodo duro o forza rigida. Di tutto questo possiamoo dire che, contrariamente alla leggenda, Bodhidarma Non introdusse le arti marziali in Cina e più precisamente nel Tempio di Shaolin. Gli si deve invece la creazione del Buddismo Zen, il Chan in cinese, che avrebbe influenzato fortemente le arti marziali, specialmente in Giappone. Inoltre per i cinesi Bodhidarma resta quello che portò la nozione di Wu Te, la virtù marziale. Prima di lui non si pensava che a battersi.
TAMO (il suo nome cinese) diede un nuovo slancio alle arti marziali, spiegando che dovevano servire a sviluppare nello stesso modo lo spirito e il corpo. La storia di Shaolin non finisce con Bodhidarma, nel 630 l’imperatore Tai Tsung, chiede l’aiuto dei monaci di Shaolin per combattere contro i Mongoli. I monaci annientarono l’armata nemica. Riconoscente l’imperatore si reca al monastero, nobilita 17 monaci, ingiunge il divieto di consumare carne e vino e autorizza il Tempio di Shaolin a formare 500 monaci guerrieri.Tai Tsung offre ai monaci dei compiti alla corte, ma questi rifiutano dicendo: “Poichè il mondo è in pace, noi rientriamo nel nostro monastero, ma se il paese avrà bisogno di noi, ritorneremo a combattere”. L’imperatore conferisce al Tempio di Shaolin il titolo di Primo Monastero dell’Impero. La creazione della prima foresta di Pagode è di quell’epoca. Il tempio di Shaolin ebbe una storia movimentata . Subì la distruzione di Tre Wu dal nome dei tre imperatori che ne ordinarono per decreto la distruzione.Tai Wu Ti (556), Zu Wu Ti (692),Tang Wu Zhong (884).
Fu in parte distrutto da alcuni banditi, nel 1589, abbandonato nell’890 in seguito all’abolizione dei monasteri, poi dal 960 al 975 per decreto imperiale. Dopo un periodo di declino, il Tempio di Shaolin ritrova il suo splendore sotto la dinastia Ming (1368 – 1644) intrattenendo legami privilegiati con la corte imperiale. Il monaco Chang Wo (1376 -1428) attraversa Okinawa, la Malesia, il Vietnam, La Corea.
L’influenza di Shaolin sul piano delle arti marziali incomincia a farsi sentire in tutta l’Asia: Sharim a Okinawa, Sao Lim in Malesia, Thien Lam in Vietnam. Nel 1547, il monaco Chueh Yuan, con altri due esperti, Wu Hsing Chuan, il pugno delle cinque forme, che comprende le tecniche del Dragone, della Tigre, del Leopardo, del Serpente e della Gru. Qualche anno dopo, verso il 1570, Ching Chun Do e Chi Chin Kuan modificano questo metodo aggiungendovi l’orso, la Scimmia, il Cervo, la Fenice, come pure la Tartaruga e il Licorno.
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FINE DI SHAOLIN
Nel 1597, i monaci Niu Zheng e Hei Hu Li,si recano in Corea, alla corte di Pusan, mettono a punto un nuovo metodo, il Kwonpup Subak, antenato del Hapkido e del Tae Kwondo. Nel 1644 la dinastia Ching, s’installa al potere, è la fine dei Ming. Nel 1650 Chin gen Pin, un monaco Shaolin, si esilia in Giappone, dovecrea la scuola di Ju-Jutsu Kitorju, antenato del Judo. Nel 1670, Chan Wo Ting, un altro monaco in esilio in Giappone, crea la scuola Yagu Shingan Ju Jutsu, antenato dell’Aikido. Dopo il 1660, un legalista Ming, Kong Sing Ye (koxinga) conduce la ribellione contro i Manciù. Ha conquistato Nanchino, battuta una flotta di 800 giunche ad Amoy, occupato Formosa, il tutto con il sostegno di Shaolin.
Nel 1662 Khang Hi, un nuovo imperatore, sale sul trono e intraprende la conquista della Cina del Sud. I monasteri sospetti furono rasi al suolo, migliaia di ribelli giustiziati. Shaolin non può che inchinarsi davanti al nuovo imperatore che offre al monastero un pannello di legno laccato che orna ancor oggi l’entrata del tempio fino a che il nipote di Khang Hi, Kien Long nuovo padrone della Cina decide nel 1736 di farla finita con i monasteri, centri di numerose ribellioni e attacca il Tempio di Shaolin del Monte Song che viene in parte distrutto. Solo cinque monaci riescono a fuggire: Hung, Liù, Choi, Li, Mo, essi diedero origine a cinque stili: Hung Gar, Liu Gar, Choi Gar, Li Gar, Mo Gar.
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IL TEMPIO DI SHAOLIN DI FUKIEN
Secondo la leggenda, esisteva un 2° Tempio di Shaolin nel Fukien (Sud della Cina) a Chuan Chow. Un prete Buddista di nome Ta Tsun Shen avrebbe fondato questo tempio all’incirca un migliaio di anni fa.
Il Tempio El Fukien divenne celebre nel 17° secolo. In effetti nel 1672 su del Tempio dello Henan – richiesta dell’ imperatore Khang Hi, centoventotto monaci del monastero di Chuan Chow si offrirono volontari per combattere le bande di barbari venuti dell’Ovest, la loro missione riuscì senza che nessuno di loro rimase ferito, per questa prodezza guadagnarono la considerazione della corte. Nel 1736, quando il Tempio di Shaolin dell’Henan fu preso dai Manciù, i cinque monaci dopo la loro fuga si rifugiarono nel Tempio del Fukien dove furono accolti dai monaci Yung Chung e Tche Kong. Più tardi Tche Shan, divenne il superiore di quel monastero, chiamò quattro maestri famosi e cercò di ridare vita al Kung-Fu Shaolin. Tuttavia il Tempio del Fukien era sempre un covo di ribelli che sognavano di sconfiggere la dinastia dei Ching. Nel 1768 que tempio fu incendiato da un esercito Manciù al quale si era unito un monaco rinnegato, Feng Tao Te. La maggior parte dei monaci perirono nell’incendio ma in cinque riuscirono a fuggire e cominciarono ad insegnare il Kung Fu Shaolin attraverso la Cina intera fino ad espandersi inesorabilmente. Oltre al Tempio del Fukien di cui abbiamo appena parlato e quello dell’Henan si dice che ci siano stati altri tre monasteri di Shaolin in altre province, tutti bruciati e distrutti dalla dinastia Ching, per questo esiste un po’ di confusione nella storia di questi monasteri. Certo è che quando un maestro cinese si riferisce al tempio di Shaolin parla di quello dell’ Henan, dove Bodhidarma ha insegnato. -
LE SOCIETÀ SEGRETE
La storia di Shaolin sarebbe incompleta se non si parlasse delle società segrete. Sotto la dinastia dei Sung
(960 – 1270) l’impero fu invaso dai Barbari venuti dal Nord. Due organizzazioni stabilirono dei contratti con Shaolin. La società del Loto Bianco, molto insufficiente nel Nord e nell’Ovest della Cina, la società Hung influente nel Centro e nel Sud del paese. Più tardi, quando i Manciù s’impossessarono del potere, Shaolin divenne un centro attivo di ribellione destinato a riportare i Ming sul trono.Yi Hung Chen, considerato come il fondatore della società Hung, scelse il nome del primo imperatore Ming, Hung Wu per chiamare la sua setta e lanciò il famoso grido di guerra:”Cacciare i Ching e restaurare i Ming”. Yu Shen morì nel 1645. Si pensa che i monaci Shaolin ebbero un ruolo attivo nella ribellione contro i Manciù, fino alla rivolta dei Boxers nel 1900. Altre società segrete, Le Triadi, create nel 1674, secondo la leggenda, furono fondate dai cinque monaci sopravissuti all’incendio del Tempio di Shaolin e furono messe fuori legge da Tchang Kai Chek. Attualmente sono diventate una specie di magia cinese presente in tutto il mondo. -
KUNG-FU E WU SHU
La parola Kung-Fu in cinese non ha rapporti diretti con le arti marziali, si può tradurre in diversi modi secondo il contesto. In altre parole il Kung-Fu è principalmente un’arte che richiede degli anni per il suo apprendimento. La parola significa ugualmente la realizzazione, il compimento, la padronanza di un’arte. Si dirà per esempio di un cuoco molto abile, che possiede il Kung-Fu. La parola Kung-Fu si utilizza anche nell’idea dell’esercizio o di tecnica. Dopo la sua nascita nel 1911, la Repubblica di Cina adotta ufficialmente il termine kuoshu per le arti marziali. Dopo che Mao Tse Toung prese il potere, nel 1949, Tchang Kai Chek e i suoi partigiani si rifugiarono nell’isola di Taiwan. In seguito la repubblica popolare di Cina decise di utilizzare il termine Wu Shu letteralmente (arti marziali) che è sempre in uso attualmente. Negli anni 70, con il successo dei film di Bruce Lee, la parola Kung-Fu si è imposta in occidente per designare quello che in altri tempi era la Box Cinese. E’ dunque questo termine, Kung-Fu, che useremo per designare le arti marziali cinesi.
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SHAOLIN DEL NORD E DEL SUD
Molto schematicamente, si può dire che il Kung-Fu di Shaolin è diviso in due scuole. Quello del Nord e quello del Sud. Quello del Nord sarebbe originario del Tempio dell’Henan, quello del Sud del Tempio del Fukien. Queste due scuole ricorrono a cinque forme di base: il Dragone, Il Serpente, la Gru, la Tigre e il Leopardo. Lo Shaolin del Nord è diviso in 3 rami: Hung che privilegia la forza fisica, Kung che insiste sulla morbidezza, e Yue dove si utilizza la forza e la morbidezza. In questa ultima scuola troviamo i diversi stili che si riallacciano agli animali e ai personaggi mitici: la scimmia, il Budda (Lohan). Lo Shaolin del Sud comprende cinque scuole di base Hung, Liu, Choi, Li, Mo. Tradizionalmente si dice: “piede del Nord” e “pugno del Sud” in quanto teoricamente lo Shaolin del Nord si basa per il 70 % sulle tecniche di piede, mentre lo Shaolin del Sud farebbe appello al lavoro di pugno. Alcuni autori hanno spiegato queste differenze con le condizioni geografiche; al Nord, regione montagnosa, gli abitanti sarebbero più inclini ad usare le loro gambe muscolose, mentre gli abitanti del Sud, dal clima caldo, abituati a lavorare a piedi nudi nelle risiere preferirebbero le tecniche di pugno. Le scuole di oggi utilizzano le due tecniche insieme.
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CARATTERISTICHE DELLO STILE SHAOLIN
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1. SEMPLICITÀ E FUNZIONALITÀ
Ogni atto e ogni movimento dello Shaolin derivano dalla necessità pratica dell’attacco e della difesa. Ogni Tao Lu, dal primo all’ultimo atto, prende in considerazione l’attacco e la difesa cioè non solo serve per colpire ma anche per difendersi dai colpi dell’avversario. Se non si può attaccare il nemico, almeno non si devono subire i suoi colpi. Per questo si dice che si combina l’attacco e la difesa, l’azione non è uno spettacolo da guardare ma deve avere un effetto reale. Per esempio, il “Bai Yun Gai Ding” nel Xiaohongquan è un atto che si compie con la palma della mano sinistra girando davanti al capo per proteggere la testa e per evitare l’attacco; nello stesso tempo la mano destra deve abbassarsi in modo da contrattaccare l’offensiva delle mani e dei piedi dell’avversario sul lato destro. Il “Qianlingzhaquan” nel Tongbiquan è un atto compiuto con il pugno destro che da un forte colpo dall’alto in basso mirando l’avversario dopo aver assunto la posizione del cavaliere in sella mentre il pugno sinistro si ferma sulla vita per difendersi dall’attacco del nemico. Di esempi come questi ce ne sono molti, ma l’obbiettivo è sempre quello di trarre vantaggio nella realtà della combinazione di difesa e attacco.
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2. COLPIRE CON I PUGNI IN LINEA RETTA
colpire con i pugni in linea retta è una caratteristica distintiva importante dello Shaolin rispetto alle altre scuole.
In concreto, tutti gli atti dello Shaolin sia in posizione iniziale che terminale si devono muovere in linea retta. Si sa che la distanza sulla linea retta è più corta, rispetto la linea curva o inclinata, con questo si guadagna tempo durante la lotta e si coglie l’opportunità della vittoria. -
3. LE BRACCIA IN POSIZIONE NÉ DRITTA NÉ CURVA
Le braccia si devono tenere in una posizione né curva né dritta perché questa posizione ha il vantaggio di compiere l’attacco e la difesa. Se le braccia si trovano in posizione dritta, le vene sono esposte e subiscono facilmente l’attacco dell’avversario che ferisce le braccia. Invece, con questa posizione si può evitare tale difetto
E inoltre si possono distendere o ritirare facilmente le braccia, che e quindi più rapidità nel colpire le parti vitali dell’avversario. -
4. ROTAZIONE DELLE BRACCIA
Al momento di lottare con i pugni o le palme della mano, lo Shaolin richiede di compiere una rotazione del braccio, cioè di partire con il palmo delle mani all’insù distendere il braccio ruotando il pugno o il palmo in giù.
colpire l’avversario ruotando le braccia in un istante permette di concentrare la forza delle braccia, del palmo della mano o dei pugni per attaccare le parti vitali del corpo. Si dice che questa forma sembra una vite e la sua potenza è grande come quella della freccia lanciata dall’arco. -
5. LOTTA CHE SI SVOLGE NELLO SPAZIO DOVE SI ACCOVACCIA IL BUE
Il detto “Quan Da Wo Niu Zai Dii) significa che si possono compiere gli esercizi in uno spazio sufficiente solo per un bue che si accovaccia. Ciò fa sì che il praticante si abitui a esercitarsi in qualsiasi luogo anche se è piccolo e ad elevare la capacità di sfuggire all’accerchiamento dei nemici.
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6. RICCO CONTENUTO E SVARIATI TAOLU
Il contenuto dello Shaolin è talmente abbondante da non avere confronti, con più di 370 TAOLU. L’elenco dello Shaolin Quan compilato dal monaco Fu Ju che visse durante le Cinque dinastie ” 907-960″, registra 270 TAOLU di lotta con il pugno e 176 di lotta con armi, litre a 430 varietà di forme incluse 72 di presa, di toccare i punti di agopuntura, di disarticolare le ossa ed altri. Durante le dinastie Song (960-1272), Yuan (1279-1368), Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911), soprattutto la dinastia Ming, lo Shaolin ebbe un notevole sviluppo, sia nel contenuto sia nel TAOLU. Esiste un detto in celebre in Cina “Dopo aver letto 10.000 libri si scrive facilmente un articolo. E’ un detto esistente anche nel campo delle arti marziali : “Chi si impadronisce bene di 100 TAOLU vincerà tutti i suoi nemici. E’ certo che conoscere più TAOLU consente più movimenti per vincere una lotta.
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